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Home | Ricerca | Gruppi di ricerca | EIE

EIE

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Economia e istituzioni in Europa

​​​​​​ll gruppo di ricerca EIE (Economia e istituzioni in Europa) si occupa di questioni relative all'accelerazione del processo di completamento istituzionale nell'UE. La BCE e la Commissione Europea (CE) hanno ricordato ripetutamente che è necessario che gli organi comuni e i governi degli Stati membri facciano di più per rendere l'integrazione economica e monetaria più forte e più resiliente alle future, possibili crisi. Il rafforzamento del coordinamento delle politiche fiscali, politiche di bilancio leggermente espansive e la svolta marcatamente espansiva della BCE sono riusciti a stabilizzare i mercati finanziari. Tuttavia, la situazione è tutt'altro che soddisfacente e il processo di integrazione sopravvive più che essere in salute, contrariamente alle promesse e alle aspettative degli anni precedenti la crisi. Anche i suoi vantaggi economici sono messi in discussione e a repentaglio.

 

Temi di ricerca

 

L'inclusione di paesi istituzionalmente diversi in un'unione economica e monetaria priva di un governo comune appare prominente nella spiegazione del disagio economico, politico e sociale del continente. Nel programma di ricerca EIE, le principali domande che richiedono ulteriori ricerche sono le seguenti:

  • La costruzione dell'UEM in generale e dell'Eurozona in particolare e la sua compatibilità con la varietà istituzionale, strutturale e di sviluppo dei paesi membri;
  • La varietà istituzionale dei paesi membri dell'UEM, sia all'interno che all'esterno dell'Eurozona, e le sue conseguenze;
  • Possibili modalità per valutare e misurare la varietà e semplificarla con l'integrazione europea e in particolare la moneta comune;
  • Cambiamenti istituzionali e politici necessari per garantire risultati positivi dalla convivenza di obiettivi comuni e dalla varietà nazionale.

Il nostro obiettivo primario è comprendere l'intima connessione tra i problemi interni (strutturali e istituzionali) dell'Eurozona e le conseguenze sia per gli Stati membri che per gli Stati non membri. In considerazione di quanto sopra, le due principali serie di domande dovrebbero essere riformulate e analizzate in modo più preciso:

  • L'UE sembra adottare una differenziazione maggiore e più precisa tra i paesi membri e esercita una pressione crescente su di essi per indurli a conformarsi alle sua direttive e decisioni. Coloro che intendono procedere con l'attuazione dell'UEM riceveranno un sostegno e risorse maggiori, mentre gli altri ne beneficeranno di meno. Il sostegno può essere collegato più intimamente ai progressi e al migliore rispetto degli accordi in vari settori politici.
  • La varietà dei paesi membri dell'UEM, sia all'interno che all'esterno dell'Eurozona, continua ad essere una caratteristica di spicco e lo sarà anche in futuro. Ciò è destinato ad avere importanti conseguenze economiche, politiche e sociali, compresi i diversi meccanismi operativi dei mercati nazionali. Data l'attuale architettura istituzionale e di governance dell'UEM e la sua attuale evoluzione, è importante valutare se e in che modo l'UEM possa effettivamente rispondere ai problemi che discendono dal disagio della convivenza della varietà istituzionale nazionale con l'integrazione economica e l'unione monetaria.

Composizione del gruppo di ricerca per l'anno 2022

  • Roberto Tamborini (Responsabile)
  • Bruno Dallago 
  • Sara Casagrande
  • Lucio Gobbi
  • Klaser Klaudijo
  • ​Maria Luigia Segnana
  • Ermanno Tortia 
  • Nadia Von Jacobi ​